Yuri Chechi: un campione senza tempo sulle strade di Romagna

La Ride Riccione Week non è solo agonismo e per certi versi non è solo ciclismo: occasioni come il Giro con il Campione, ad esempio, permettono di condividere attraverso la comune passione per la bicicletta anche pezzi di storia, esperienze comuni, stralci di quello che è il grande libro dello sport italiano.

Yuri Chechi, uno dei protagonisti di queste speciali escursioni, è la perfetta incarnazione di queste asserzioni: al di là delle sue vittorie, la sua storia l’ha portato ad essere conosciuto anche ben al di là del mondo della ginnastica artistica, facendone un Campione a tutto tondo, un esempio di vita. L’olimpionico di Prato ha sempre avuto il ciclismo nel suo DNA, un po’ per tradizione familiare, un po’ per sua stessa passione, per tanto tempo messa da parte per dedicarsi a ore e ore in palestra ad affinare quegli esercizi che l’hanno portato alla gloria imperitura. Ora però, con il tempo che gli impegni quotidiani gli lasciano (è vicepresidente della Federazione Italiana Ginnastica), Chechi ha potuto riappropriarsi di un pezzo della sua vita e lo condivide con chi vive la sua stessa passione.

Chechi è stato già presente alla Ride Riccione Week, ha già assaporato quel dolce bagno di folla di corridori che, tra una pedalata e l’altra hanno voluto sapere tutto della sua storia ed è pronto a rivivere quest’esperienza con entusiasmo se possibile ancora maggiore. Sarà un appuntamento da non mancare…

Pochi sanno che la prima passione sportiva di Yuri Chechi è stata proprio quella della bicicletta. Ripensandoci la sua voce si vela di un filo di piacevole malinconia…

«Vengo da una famiglia dove il ciclismo è sempre stato vissuto profondamente, tanto che i miei genitori decisero quando avevo 6 anni di far costruire a un artigiano del luogo una bici su misura per me, era il mio gioco preferito. Poi entrai in palestra e scoprii quella che sarebbe stata la mia attività, la ginnastica artistica».

Quando hai ripreso il tuo rapporto con la bici?

«Chiusa la carriera, a 40 anni ho ritrovato pian piano il piacere di pedalare e presto questo è diventato quasi un bisogno: il ciclismo è uno sport ideale per tenersi in forma, che regala grandi soddisfazioni».

Quante volte ti alleni?

«Molto meno di quello che vorrei, dati i miei impegni, ma cerco sempre di fare almeno due uscite settimanali nella bella stagione, d’inverno invece la bici va in soffitta, tra lavoro e clima non c’è proprio la possibilità di allenarmi».

Dove ti alleni preferibilmente?

«I miei impegni mi portano a dividermi tra Toscana e Marche e questa per me è una fortuna perché sono due regioni ideali per il ciclismo. Con la bici hai la possibilità di scoprire sempre posti nuovi: quando organizziamo uscite con gli amici, c’è sempre quel pizzico di agonismo che ti porta a impegnarti sui pedali, ma non puoi fare a meno di guardare quel che c’è intorno, la bellezza della nostra Italia, perché sono convinto che tutto il nostro Paese sia affascinante e da scoprire e la bici è lo strumento ideale per questo».

Sei già stato alla Ride Riccione Week?

«Due anni fa, prima che scoppiasse tutto questo bailamme nel quale ci troviamo ancora invischiati. Fu un’esperienza bellissima, molto piacevole, tanto che avrei voluto fare anche la Granfondo, ma non mi fu possibile per altri impegni che avevo. Il percorso è bello ma anche impegnativo, ma soprattutto quello che mi colpì fu l’estrema attenzione organizzativa, la logistica inappuntabile».

Che cosa ricordi di quella pedalata in compagnia?

«Soprattutto l’estrema curiosità di chi era con me: era un piacere pedalare insieme, raccontarsi le reciproche esperienze in bici ma non solo, perché quando si forma un clima così conviviale sembra di conoscersi da sempre. L’atmosfera era sempre allegra, bellissimo è stato poi il ritorno a Riccione, l’arrivo con tutti i partecipanti che mi hanno fatto tagliare il traguardo per primo. Un’esperienza bellissima, da ripetere».

La tua vittoria di Atlanta 1996 è uno di quegli eventi rimasti nella storia dello sport, di quei momenti rimasti indelebili nella memoria, ognuno ricorda l’alzataccia di quella notte, l’emozione nel vedere il tuo esercizio… Durante la pedalata ti chiedono di allora? 

«Sì, soprattutto quelli della mia età e oltre, ormai sono passati un po’ di anni… Si parla non solo di quella gara ma di come ci arrivai, mi dicono sempre che è una storia bella, come una favola e per questo è rimasta così impressa. E’ un po’ un esempio di come anche dopo terribili cadute ci si possa sempre rialzare e ripartire, vale per tutto».

Che significato ha vivere la Ride Riccione Week dopo tutto quel che è successo nel mondo nell’ultimo anno?

«Questo è un aspetto importantissimo, è un segnale di ripartenza della vita di tutti. Chiaramente seguendo i protocolli in vigore, facendolo nella massima sicurezza, ma è fondamentale poter ricominciare, anche attraverso eventi simili. Quest’anno ho la ferma volontà di vivere la RRW appieno, voglio partecipare anche alla Granfondo, gustarmi ogni singolo momento insieme agli altri. Quest’anno la Ride Riccione Week, al di là del suo aspetto sportivo e commerciale, ha un valore sociale che non può essere sottovalutato».

IL GIRO CON IL CAMPIONE: LE PEDALATE NELLA STORIA DELLO SPORT ITALIANO

Il Giro con il Campione è una colonna portante del programma della Ride Riccione Week. E’ l’occasione per condividere con grandi nomi dello sport italiano bellissime passeggiate in bicicletta, per parlare con loro, conoscerli, andare oltre i loro successi e capire che cosa c’è dietro, in termini di passione, sacrificio, emozioni, rendendo naturalmente questi momenti indimenticabili anche attraverso scatti fotografici. I percorsi sono sempre diversi, come i personaggi con cui condividerli.

Il programma prevede per il 2 giugno, dopo l’inaugurazione ufficiale della Ride Riccione Week, la prima pedalata insieme al testimonial ufficiale della manifestazione, Francesco Moser. Se per la prima occasione il giro sarà pomeridiano, il giorno dopo appuntamento alle 9:00 con il CT della nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani, profondo conoscitore dei luoghi e fonte inesauribile di aneddoti e curiosità legate al mondo del ciclismo e non solo. Stesso orario per il 4 giugno con Yuri Chechi e lo straordinario connubio tra le sue grandi passioni sportive, la ginnastica artistica e il ciclismo. Il programma è ancora in costruzione e altri campioni sono in procinto di aggiungersi alla lista, per rendere la Ride Riccione Week 2021 una settimana indimenticabile.