Il Brevetto permanente della Ride? Manca poco…

La Ride Riccione Week non finirà il 6 giugno, questo è sicuro. I progetti del comitato organizzatore vanno ben al di là e non si convogliano solo nell’allestimento del grande happening su due ruote. Nei prossimi mesi, ad esempio, è prevista la trasformazione del percorso della Ride Riccione in un Brevetto permanente. E’ un risultato non di poco conto, significa che la Ride Riccione vivrà ogni giorno, potrà essere affrontata con qualsiasi clima, stagione, condizione atmosferica, da soli o in compagnia, interamente o a tratti, magari scoperta poco a poco. Le possibilità sono infinite.

Gli organizzatori hanno già pronte le tabelle di segnalazione che verranno fissate sul percorso successivamente alla conclusione della prossima edizione agonistica, facendo così della Ride Riccione un appuntamento irrinunciabile e che rimarrà nel tempo. Si tratta di un arricchimento sia per l’evento in se stesso, sia soprattutto per l’intera ciclabilità regionale e non solo, diventando anche un formidabile richiamo turistico, anche perché percorsi simili non restano fini a se stessi, ma sono anzi un forte veicolo turistico e creano un notevole indotto economico che soprattutto non ha periodi fissi e può diventare un ottimo veicolo pubblicitario anche per le strutture logistiche.

Romagna, terra di percorsi attrezzati

Proviamo a dare uno sguardo d’insieme alla situazione della ciclabilità in Emilia Romagna. Fare una vacanza in bici è un must, sulla rete ciclabile si è investito da tantissimo tempo e i benefici economici si sono visti. In totale ci sono oltre 8.000 km di percorsi ciclabili sparsi per il territorio, tra percorsi stradali, piste ciclabili in senso stretto, tracciati sterrati riservati agli appassionati dell’offroad. Sono tracciati sempre a basso traffico, equamente distribuiti fra le nove provincie, molti segnalati proprio come sarà quello della Ride Riccione, altri disegnati sulle cartine e naturalmente le app. Le loro caratteristiche tecniche sono le più diverse proprio per accontentare ogni tipo di ciclista, da quello più appassionato al semplice escursionista occasionale.

E questo ha favorito fortemente l’incremento del turismo ciclistico in regione: mettendo da parte l’ultimo periodo, con il Covid che ha dato una forte mazzata a tutto il comparto turistico, guardando i numeri immediatamente precedenti la pandemia si scopre che l’Emilia Romagna è seconda, dopo il Trentino Alto Adige, per presenze cicloturistiche, con 300 mila cicloturisti pari a poco meno del 20% dell’intero mercato turistico regionale. Una clientela nella stragrande maggioranza straniera, prevalentemente proveniente da Centro e Nord Europa ma con significative presenze anche da oltre Atlantico.

Nicoletti: “il Brevetto sarà un patrimonio economico”

La trasformazione della Ride Riccione in un Brevetto permanente è un’opera fortemente appoggiata dal Consorzio Terrabici, come spiega la sua vicepresidente Mariagrazia Nicoletti.

Che valore ha in quest’ambito il brevetto riccionese?

«Tabellare i due percorsi-gara significa trasformare il territorio in una palestra a cielo aperto, dove ci si potrà costantemente misurare sui vari settori, scoprendo non solo quel che c’è intorno, ma anche la propria condizione, testarsi di continuo su un tracciato curato nei minimi particolari, con strade mantenute pulite e curate per garantire la massima sicurezza».

Il brevetto può avere anche un valore economico?

«Indubbiamente ed è un aspetto che vorrei rimarcare. Un percorso tracciato come quello della Ride Riccione per gli operatori turistici diventa di fatto un prodotto da vendere nelle fiere o sul web per 365 giorni all’anno. Le guide cicloturistiche degli hotel porteranno anch’esse i turisti a godere di quel percorso tabellato, mettendo a sistema tutto il territorio».

Da parte dei cicloturisti c’è una cultura del territorio che si sta facendo strada?

«Certamente, non nascondo che io stessa mi sorprendo a volte per l’attenzione che essi hanno nei confronti del mantenimento dei tracciati. La cura del manto stradale è un dovere civico, anche perché attraverso essa abbiamo un veicolo di promozione importante».